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L’importanza di avere un cugino fotografo

L’importanza di avere un cugino fotografo
25 Gen
2022

Spesso, molto più spesso di quanto si possa credere e soprattutto di quanto mi potevo mai aspettare, mi sono trovato in questi anni ad affrontare discorsi paradossali con i miei clienti.

Nell’epoca dell’immagine, della necessità di doversi per forza presentare efficacemente per poter attirare una piccola percentuale in più di clientela, una vasta gamma di titolari a cui propongo i miei servizi fotografici, ignora o peggio fa finta di ignorare la differenza che passa tra una buona foto, scattata con le migliori tecniche, attrezzature, sensibilità e una foto fatta dal “cugino” (amico, parente e sovente anche tuttologo) che si è improvvisato fotografo.

I risultati sono ovviamente tra il ridicolo e il paradossale appunto:

  • Camere buie, dove non si è aperta neanche la finestra
  • Foto fatte col cavalletto non a livello e quindi con prospettive da film horror
  • Completa ignoranza nella gestione delle luci artificiali e dei flash che portano a foto esposte malissimo, in parte bruciate e in parte sottoesposte
  • Riflessi negli specchi e nei vetri attraverso i quali si può intravedere l’intrepido cugino
  • Macchie sul sensore della reflex che ovviamente ci ritroviamo sulle foto
  • Bilanciamento del bianco completamente errato che rovina l’aspetto generale dell’immagine


Allego alcune immagini per rendere tutto più chiaro. Le foto che vedrete compaiono in ordine di investimento da parte della proprietà dell’hotel. Si parte dal minimo (il famigerato cugino) fino a terminare con foto realizzate da uno studio affermato e quindi anche costoso, che a volte non vuol dire avere un lavoro di qualità.

 

Primo esempio

Foto di livello amatoriale, chi ha realizzato il servizio non masticava neanche un minimo di alfabetizzazione fotografica.

  • dominanti giallastre su tutta l’immagine date da un mancato bilanciamento del bianco
  • esposizione sbilanciata che ha portato a non vedere cosa c’è fuori dalla finestra ma anche a zone estremamente buie
  • il mobilio e la dimensione della stanza non sono minimamente valorizzate
  • non c’è una composizione nell’immagine ne una seppur minima cura dei dettagli

 

Secondo esempio

Foto realizzate da un fotografo, ma con attrezzatura non adeguata e soprattutto senza conoscenze specifiche nella fotografia di interni.

  • Bilanciamento del bianco errato
  • L’uso di ottiche non abbastanza grandangolari ha portato a non mostrare adeguatamente il mobilio e la reale dimensione della stanza
  • Cavalletto non in bolla, la fotocamera era posizionata troppo in alto e inclinata in avanti, le linee verticali vanno a convergere verso il pavimento
  • Assente la cura dei dettagli e dei particolari che contraddistinguono gli ambienti



Terzo esempio

Foto realizzate da un importante studio del territorio, specializzato in fotografia per il settore turistico.

  • Foto sotto esposta
  • Ottica non adeguata alla dimensione della stanza, si perdono alcune parti
  • Polvere sul sensore della macchina fotografica con relative macchie facilmente riscontrabili nelle parti in bianco della stanza
  • Riflesso dell’attrezzatura nello specchio. Questo, come la polvere, sono errori degni di nota vista la facilità con cui vi si può ovviare in post produzione. Denotano appunto una poca attenzione e cura nei confronti del lavoro e del cliente.
  • I dettagli sono poco curati (es. il water è completamente coperto dagli asciugamani)



Questo una breve carrellata di errori (orrori) che riscontro nei lavori che sovente vedo in giro. In molti si accontentano del primo stadio, coinvolgendo il cugino nel misfatto.

Altri pensano di poter liquidare la cosa affidando un lavoro complesso ad un fotografo matrimonialista o ritrattista, con risultati un pelo migliori ma assolutamente non adeguati magari a strutture anche di fascia alta.

In ultimo c’è tutta una fascia di albergatori che possono e vogliono fare bene e pensano che il grosso studio possa risolvere ogni problema. Purtroppo nell’era del digitale lo scatto e la cura posta in esso è solo una metà dell’opera, conta tanto anche la passione che si va a dedicare alla lavorazione dei file e alla sua finalizzazione.

 

Allora cosa fare, come scegliere un professionista valido per il nostro hotel?

Porre rigorosa attenzione al portfolio del fotografo, sicuramente, prima di commissionare il lavoro. Un portfolio scarno o poco curato è sintomo di una poca attenzione o peggio poca esperienza in un campo in cui questa non basta mai.

Valutare che la cifra richiesta non sia eccessivamente bassa, questo la dice lunga sul tipo di lavoro che avremo alla fine.

Nel caso di un lavoro commissionato ad un professionista, sedersi a valutare attentamente il risultato finale, gli errori salteranno all’occhio ancora di più a chi la struttura la conosce perchè vi lavora tutti i giorni dentro.

Per ultimo un’indicazione che esula dai meri scatti. Un reportage che si rispetti per un hotel, coinvolge oltre che gli ambienti anche le persone che rendono unica la struttura, i lavoratori quindi dovrebbero trovare una loro visibilità, così che si possa trasmettere al cliente finale un pò della vitalità dell’hotel. Inoltre sarebbe consigliabile che oltre ai soliti interni e agli ambienti si pensasse a raccontare bene la struttura nell’ambiente in cui è posizionata (es il lago, il mare, un centro storico). Il cliente finale effettuerà questo viaggio verso di voi in remoto, vorrà vedere cosa c’è fuori dalle finestre e il contesto, quindi chiedete al fotografo immagini adeguate a questa funzione.